OSTIA NON DOVEVA ESSERE COMMISSARIATA, IL BANDO NON DOVEVA ESSERE FATTO – BANDO ILLEGGITIMO, IL TAR BOCCIA ROMA CAPITALE
Ennesimo scandalo firmato Roma Capitale: un bando illegittimo che coinvolge le concessioni demaniali del litorale romano viene bocciato dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Un’altra decisione che getta luce su una gestione controversa del territorio e delle risorse pubbliche, mentre Ostia, da mesi, è in attesa di una risposta.
La sentenza che cambia il corso degli eventi
L’11 marzo 2025, il TAR ha emesso una sentenza che ha annullato il bando indetto da Roma Capitale per l’affidamento di 31 concessioni demaniali marittime sul litorale di Ostia, che aveva suscitato polemiche sin dal suo annuncio. Il ricorso, presentato da Bagni Vittoria s.r.l., ha evidenziato gravi irregolarità nei provvedimenti della Capitale, incluse le modalità di selezione e la durata delle concessioni, che non rispettavano i criteri previsti dalla legge nazionale.
La procedura indetta da Roma Capitale, definita come “gara-ponte”, non solo appariva in contrasto con le normative statali, ma la durata delle concessioni (limitata a un solo anno, con eventuali proroghe di due anni) era anomala rispetto alla legge che prevede una durata minima di cinque anni. A suscitare ulteriori dubbi è stata l’introduzione di una “royalty” da corrispondere al Comune, un pagamento aggiuntivo rispetto al normale canone, che non risulta conforme alla normativa di settore. L’assenza di una giustificazione adeguata ha spinto il TAR a sospendere gli atti, considerando che la procedura avrebbe potuto arrecare danno concreto agli operatori del settore e compromettere la concorrenza.
Un bando contestato: tra legittimità e abuso di potere
Il bando, avviato da Roma Capitale nel febbraio 2025, era finalizzato a riassegnare le concessioni demaniali per scopi turistico-ricreativi. Ma, secondo il TAR, la procedura adottata non rispetta le disposizioni introdotte dalla legge del 5 agosto 2022, che richiede una selezione più rigida e conforme ai principi di trasparenza, partecipazione e non discriminazione. In particolare, l’art. 4 della legge impone che le concessioni abbiano una durata non inferiore a cinque anni, mentre la proposta di Roma Capitale prevedeva solo un anno con possibili proroghe.
Il Tribunale ha evidenziato inoltre la “lesione concreta e attuale” della posizione della parte ricorrente, che aveva chiesto di partecipare a una gara con criteri più favorevoli. Secondo il TAR, la durata e i compensi previsti dal bando non garantivano adeguatamente il ritorno sugli investimenti previsti dai concessionari, violando così le disposizioni per la concessione dei beni pubblici.
Le conseguenze per Ostia: un’estate a rischio
Il blocco del bando potrebbe avere gravi ripercussioni sul litorale romano. Nonostante la decisione del TAR, le spiagge di Ostia sono rimaste in stallo, con operatori balneari e ristoratori che non sanno se riusciranno a riaprire in tempo per la stagione estiva 2025. Le incertezze legate al futuro delle concessioni demaniali potrebbero comportare un ulteriore danno economico e sociale per la zona, già in difficoltà a causa della gestione commissariata del litorale.
Con il TAR che ha annullato il bando e sospeso gli atti, la giunta capitolina si trova ora costretta a rivedere le modalità di affidamento delle concessioni e a conformarsi alle leggi nazionali, con il rischio che il settore balneare rimanga paralizzato per un’altra stagione.
La ripristinata legalità: una vittoria parziale
La sentenza del TAR rappresenta una vittoria importante per gli operatori economici e per la legalità, ma le implicazioni di questo scandalo sono ancora lontane dall’essere risolte. Se, da un lato, la decisione ha sancito l’illegittimità della procedura avviata da Roma Capitale, dall’altro ha lasciato in sospeso la questione delle concessioni per il litorale romano, che rimangono in attesa di una nuova regolamentazione.
Non si tratta solo di un errore amministrativo, ma di una gestione inefficiente e talvolta illogica di risorse pubbliche, che ha messo a rischio la sicurezza economica e sociale di una parte importante del territorio della Capitale. La sentenza del TAR rappresenta, quindi, solo un passo verso la ripristinata legalità, ma la strada per una soluzione definitiva è ancora lunga e incerta.
Roma Capitale dovrà ora rivedere non solo il bando, ma anche il modo in cui gestisce il proprio territorio, in particolare quello di Ostia, uno dei litorali più importanti d’Italia. Se la politica locale non saprà dare risposte rapide e adeguate, la situazione potrebbe degenerare, danneggiando ulteriormente le imprese e i cittadini che da anni vivono in attesa di una gestione sana e rispettosa della legge.
Mauro Delicato
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