FROSINONE- UDIENZA TIRRITO- IL PUBBLICO MINISTERO CHIAMA 27 ANNI

Last Updated: 5 Febbraio 2025By

Frosinone, UDIENZA TIRRITO: IL PUBBLICO MINISTERO CASSIANI CHIEDE 27 ANNI DI CARCERE

Oggi nell’Aula A della corte di Assise del tribunale di Frosinone,si è svolta l’ultima udienza prima della sentenza sul caso di Maricetta Tirrito, l’attivista antimafia attualmente detenuta nel carcere di Teramo. La seduta, particolarmente attesa, ha visto il Pubblico Ministero, Dott. Cassiani, chiedere per la Tirrito una condanna a 27 anni di reclusione, alla luce delle gravi accuse che pesano su di lei.

COMINCIA L’UDIENZA
Era la mattina presto, le 9:47, quando la campanella della corte suonò e l’imputata, Maricetta Tirrito, condotta in aula e scortata non più dai suoi ex guardaspalle, ma dalla polizia penitenziaria. Il suo aspetto, decisamente dimagrito e provato, non lasciava dubbi: sono ormai passati più di 12 mesi dalla sua detenzione, e il peso di quest’esperienza sembra farsi sentire.

LE DICHIARAZIONI DI VALERIA GRASSO
In aula era presente (in video conferenza) anche un’importante testimone, l’altra paladina antimafia Valeria Grasso, che, a causa della sua attuale condizione di protezione sotto scorta, ha scelto di non mostrarsi. Nonostante ciò, la Grasso ha risposto alle domande dell’avvocato della difesa, che ha cercato di stabilire una connessione tra lei e la Tirrito, chiedendo alla testimone di spiegare come si fossero conosciute. La Grasso ha confermato che le due si erano incontrate a un evento organizzato dal Capitano Ultimo, senza la presenza di istituzioni o politici. Tuttavia, le domande rivolte alla testimone non hanno portato a elementi rilevanti per la difesa, fino a quando l’avvocato non ha chiesto se la Grasso avesse ricevuto delle donazioni da Maricetta Tirrito. La risposta è stata affermativa: 4.000 euro, consegnati in contante. La questione del pulmino che la Grasso avrebbe dovuto ricevere è stata risolta con un “no” motivato dalla mancanza di documentazione.

Le domande sulla cosiddetta “palestra della legalità” gestita dalla Grasso non hanno avuto fortuna, con la testimone che ha negato qualsiasi connessione economica, respingendo l’affermazione che la palestra avesse ricevuto una somma di 2.500 euro. A questo punto, il presidente della corte ha stoppato l’avvocato della difesa, ritenendo l’ultima domanda non rilevante per il caso in discussione.

IL PUBBLICO MINISTERO ACCUSA E CHIAMA 27 ANNI
La parola è passata quindi al Pubblico Ministero, Dott. Cassiani, che con grande determinazione ha svolto una lunga e dettagliata arringa, della durata di oltre due ore. L’accusa ha incentrato il suo intervento su una serie di crimini gravi attribuiti alla Tirrito, che vanno dalla circonvenzione di incapace, all’abuso della casa di riposo dove la Tirrito era coinvolta, passando per omicidio con doloabbandono di incapaceabuso edilizio, fino ai falsi certificati medici.


Le accuse sono pesantissime, e il pubblico in aula ha percepito la tensione crescente. Con un quadro accusatorio così ampio, il destino di Maricetta Tirrito sembra essere appeso a un filo, e il 10 febbraio, data della prossima udienza, sarà il momento decisivo per conoscere la fine di questa vicenda giudiziaria.

Il pubblico si prepara a un verdetto che potrebbe segnare la conclusione di una lunga battaglia legale, ma anche il punto di arrivo per una storia che ha coinvolto temi di legalità, giustizia e corruzione, mettendo in discussione l’integrità stessa dei movimenti antimafia.

La parte civile chiede a Maricetta Tirrito un risarcimento di oltre 350.000 euro: soldi sottratti indebitamente a Vincenzo Pica e Luigi Bonomo

La richiesta di risarcimento avanzata dalla parte civile nei confronti di Maricetta Tirrito ha scosso l’intero contesto legale e sociale del caso. La somma richiesta ammonta a oltre 350.000 euro, denaro sottratto indebitamente a due persone, Vincenzo Pica e Luigi Bonomo, entrambi deceduti in circostanze che sollevano gravi interrogativi.

Deportazione di Vincenzo Pica e la sparizione dei suoi fondi

Uno degli eventi chiave di questa vicenda risale al 20 agosto, quando Vincenzo Pica, residente in casa sua, viene “deportato” dalla sua abitazione, un atto che solleva già di per sé numerosi dubbi. Dopo la sua rimozione forzata, i suoi conti bancari vengono trasferiti e confluiscono su un altro conto a lui non intestato, senza che vi siano spiegazioni chiare sulla destinazione del denaro. La parte civile, che rappresenta gli interessi di coloro che ritengono di aver subito danni, solleva un interrogativo cruciale: dove sono finiti i soldi di Pica?

Le accuse nei confronti di Maricetta Tirrito, che è entrata in contatto con Pica proprio il 20 agosto, sembrano essere piuttosto gravi. La parte civile solleva anche una questione legata a un testamento firmato da Vincenzo Pica nel luglio dello stesso anno. Se Pica non conosceva ancora Maricetta Tirrito, come sarebbe stato possibile che avesse firmato un testamento?

La morte di Luigi Bonomo e le ombre sulla sua fine

Pochi giorni dopo il blitz nella struttura in cui risiedeva Pica, anche Luigi Bonomo perde la vita in circostanze che sembrano collegate a quello che la parte civile definisce come un “piano ben orchestrato”. La morte di Bonomo, avvenuta pochi giorni dopo l’episodio che ha coinvolto Pica, ha spinto la parte civile a ritenere che le due vicende siano legate da un filo conduttore oscuro, fatto di manipolazioni e sottrazioni di fondi.

Le indagini e le implicazioni legali

Mentre le indagini proseguono, la figura di Maricetta Tirrito emerge come centrale nel quadro accusatorio. L’accusa di appropriazione indebita, unita alle misteriose circostanze che circondano le morti di Pica e Bonomo. La parte civile chiede ora un risarcimento per i danni economici e morali subiti dalle vittime, senza contare il danno irreparabile alle loro famiglie.

Il caso solleva domande inquietanti sulla sicurezza e sulla protezione dei diritti delle persone anziane e vulnerabili, nonché sulle potenziali truffe e manipolazioni che potrebbero verificarsi all’interno di strutture di assistenza. Come si evolverà la situazione legale e quali risvolti avrà sul piano penale lo scopriremo tra 6 giorni e la richiesta di risarcimento potrebbe essere solo l’inizio di seguenza di processi civili a carico di Maricetta Tirrito.

Mauro Delicato

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