Lo Sporting Beach di Ostia: dalla gloria al declino, l’erosione e le soluzioni controverse
Lo Sporting Beach di Ostia: Dalla gloria al declino, l’erosione e le soluzioni controverse
Lo Sporting Beach, uno degli stabilimenti balneari più iconici del litorale laziale, ha attraversato un percorso di gloria che lo ha reso un simbolo di lusso e raffinatezza fin dalla sua fondazione nel 1959. Un tempo meta esclusiva di attori, artisti e personaggi di spicco, lo Sporting Beach rappresentava non solo un luogo di svago, ma un emblema della cultura turistica di Ostia. Oggi, però, lo stabilimento è ridotto a un cumulo di macerie. Le strutture che lo rendevano unico, come la piscina panoramica, i ristoranti sul mare e le cabine private, sono ormai solo un ricordo. Ma dietro al declino dello Sporting Beach c’è un problema ben più grande che riguarda tutta la costa laziale: l’erosione.
Un declino legato all’erosione costiera
L’erosione della costa è una delle problematiche principali che affligge il litorale di Ostia e l’intero litorale laziale. Le cause di questa erosione sono molteplici, ma una delle più rilevanti è l’intervento umano tramite strutture di protezione, come i pennelli trasversali, progettati per fermare l’avanzamento del mare. Questi interventi hanno avuto un impatto significativo sull’ecosistema marino e sulle attività economiche che, invece di essere protette, sono state danneggiate in modo permanente.
Nel corso degli anni, lo Sporting Beach ha assistito a un lento ma inesorabile declino. La spiaggia che un tempo ospitava migliaia di bagnanti è stata progressivamente erosa dalle mareggiate, compromettendo le fondamenta delle strutture balneari. Gli stessi interventi progettati per difendere la costa, come i pennelli a T, hanno contribuito al peggioramento della situazione, alterando la naturale dinamica della sabbia e della linea di riva.
I pennelli trasversali : Soluzioni temporanee, danni permanenti
I pennelli trasversali sono barriere frangiflutti realizzate con massi o blocchi di roccia , progettati per deviare la forza delle onde e proteggere la costa dalle mareggiate. Sebbene appaiano come una soluzione rapida per fermare l’erosione, gli effetti a lungo termine di questi interventi sono tutt’altro che positivi. Invece di prevenire l’erosione, i pennelli spostano il problema da un punto all’altro, creando discontinuità nella linea di riva e alterando il naturale movimento delle correnti marine.
Le critiche sono arrivate anche dai pescatori, da esperti e ambientalisti, che hanno denunciato come l’accumulo di sabbia su un lato del pennello abbia provocato l’erosione accelerata dell’altro lato. La conseguenza? Un arretramento progressivo della costa che minaccia non solo gli stabilimenti balneari, ma anche la biodiversità marina. Alcuni studi hanno rivelato che questi interventi hanno portato alla perdita di habitat per alcune specie marine, come la “tellina romana” e i cannolicchi, molluschi vitali per l’ecosistema marino del litorale laziale.
Il caso di Ostia: Interventi che peggiorano la situazione
Nel 2014, la Regione Lazio ha avviato un progetto controverso per installare pennelli trasversali lungo il litorale di Ostia, tra il Canale dei Pescatori e Castel Fusano, con l’obiettivo di contrastare l’erosione. Nonostante le buone intenzioni, il progetto ha incontrato molte critiche fin da subito. La Capitaneria di Porto e numerose associazioni ambientaliste hanno sollevato preoccupazioni riguardo agli impatti sull’ambiente marino, temendo danni irreparabili per la fauna locale e per le attività economiche che dipendono dalla salute della costa.
Nel corso dei lavori, sono stati prelevati circa 40mila metri cubi di sabbia, un intervento che ha accelerato il fenomeno erosivo. In particolare, il Consorzio di Gestione e Tutela dei Molluschi ha denunciato che questi interventi hanno messo in pericolo specie come la tellina romana, fondamentale per la biodiversità dell’area. A poco sono serviti gli appelli di esperti come Giovanni Conte, presidente del CO.GE.MO., che ha chiesto la sospensione dei lavori per evitare danni irreparabili. La critica più forte è che, invece di risolvere il problema dell’erosione, il progetto ha solo spostato il fenomeno in altre zone, accelerando i danni.
La mareggiata del 2022: l’effetto devastante dei pennelli trasversali
Nel novembre 2022, una mareggiata ha ulteriormente dimostrato la fragilità della situazione. Le onde impetuose hanno distrutto le strutture balneari, allagato locali e provocato danni irreparabili al litorale. La causa principale di questi danni è stata proprio l’inadeguatezza dei pennelli , che, invece di fermare l’erosione, hanno intensificato il problema in altre aree. La modifica della morfologia della spiaggia, unita all’alterazione delle correnti marine, ha creato pericolose condizioni per i bagnanti, come la formazione di “rip currents”, correnti marine che rappresentano un serio pericolo per la sicurezza.
La risposta delle autorità: soluzioni inadeguate
Nonostante le critiche e i segnali di allarme, le autorità locali non sembrano intenzionate a fermare gli interventi. Nel 2018, la Regione Lazio ha avviato un piano di riqualificazione con un investimento di 828.000 euro, che ha incluso il potenziamento dei pennelli trasversali e il ripascimento delle spiagge. Tuttavia, esperti e ambientalisti continuano a sostenere che questi interventi non affrontano in modo efficace il problema dell’erosione e non garantiscono una protezione duratura per la costa.
Il problema principale, secondo molti, è che le soluzioni adottate finora non sono sostenibili a lungo termine. Se non gestiti correttamente, gli interventi potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, compromettendo non solo l’ecosistema marino, ma anche le attività turistiche e commerciali che dipendono da una costa stabile.
Sentenze Ostia: “Non è Classe A”, La Nuova Verità Sulle Spiagge del Litorale Romano
La recente sentenza del Consiglio di Stato, emessa il 22 novembre 2022 e pubblicata il 4 gennaio 2023, ha annullato la classificazione delle spiagge di Ostia come “di alta valenza turistica”, sollevando importanti questioni sulla gestione del litorale romano. Il Comune di Roma, infatti, aveva basato tale classificazione su dati errati e imprecisi, come le “pubblicazioni fonte ENEA”, ignorando la normativa regionale che richiedeva l’utilizzo dell’“Atlante regionale della Dinamica Costiera”. Questo errore metodologico ha portato a un incremento ingiustificato dei canoni concessori per gli stabilimenti balneari, con conseguenze economiche significative per gli operatori del settore.
La decisione del Consiglio di Stato ha inoltre messo in luce una grave contraddizione tra la visione ottimistica presentata dal Comune e i dati preoccupanti forniti da Legambiente, che aveva già denunciato una grave erosione del litorale romano. Tale disallineamento ha avuto effetti devastanti sugli operatori balneari, che si sono trovati a fronteggiare un danno economico dovuto all’erronea classificazione.
Nel dicembre 2024, il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR Lazio, che aveva annullato la delibera del X Municipio, dichiarando illegittima la classificazione delle spiagge di Ostia come “alta valenza turistica”. La sentenza ha ribadito che la valutazione si basava su dati errati sull’erosione e sul numero di turisti, con il risultato di far lievitare i canoni concessori, aumentando il danno per gli operatori balneari e per le finanze comunali. L’eventuale risarcimento dei danni potrebbe essere molto elevato, oltre 30 milioni di euro, aprendo la strada a richieste economiche milionarie.
Questa vicenda ha messo in evidenza la necessità di una gestione più scientifica e precisa del litorale romano. La revisione delle politiche di gestione delle spiagge diventa urgente per garantire un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale, evitando errori che possano compromettere il futuro del turismo e delle attività economiche locali.
La speranza per una rinascita sostenibile
Lo Sporting Beach, simbolo di un’epoca passata, è oggi ridotto a un cumulo di rovine, ma la sua storia può rappresentare un’opportunità di riflessione per il futuro della costa laziale. La gestione della costa di Ostia e di tutto il litorale romano richiede un approccio più integrato e sostenibile, che possa preservare l’ambiente marino senza compromettere le attività economiche. In questo senso, l’esempio di lo Sporting Beach può servire come lezione: è fondamentale evitare soluzioni temporanee che rischiano di peggiorare il problema, puntando su interventi che concilino la protezione dell’ambiente con la valorizzazione turistica.
L’auspicio è che dalla crisi possa emergere una nuova consapevolezza, capace di coniugare la salvaguardia delle bellezze naturali con lo sviluppo sostenibile della costa laziale. La sfida è ancora aperta, ma solo con una visione lungimirante e una gestione oculata delle risorse naturali sarà possibile garantire un futuro più sicuro e prospero per la costa di Ostia e i suoi abitanti.
Domande per le autorità competenti
Quali azioni concrete intendete intraprendere per la riqualificazione dello Sporting Beach, considerando l’importanza storica e turistica di questa struttura per il litorale romano?
Perché, nonostante la consapevolezza del grave stato di abbandono e l’impatto negativo sull’economia locale, non sono stati avviati progetti di recupero tempestivi e sostenibili per lo Sporting Beach?
In che modo, la Regione Lazio e il Comune di Roma, intendono garantire che la protezione dell’ambiente e la tutela delle strutture storiche non si contrappongano, ma anzi, possano coesistere in un progetto di sviluppo sostenibile per Ostia?
Mauro Delicato
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