Una domenica nel degrado e l’abbandono di Ostia
Ostia, 9 marzo 2025 – Oggi, dopo un lungo sopralluogo nel cuore di Ostia, è impossibile non denunciare pubblicamente lo stato di abbandono che continua a segnare il territorio, un degrado ormai acclarato che sembra non preoccupare né l’amministrazione locale né le istituzioni competenti. A partire dalla Riserva Naturale delle Acque Rosse, dove avremmo dovuto trovare una zona riqualificata e protetta, fino al lungomare e al centro storico, è evidente come la città balneare sia stata messa da parte, in balia della sporcizia, dell’incuria e dell’illegalità.
Le promesse infrante della Riserva Naturale delle Acque Rosse
Il nostro primo punto di osservazione è stata la Riserva Naturale delle Acque Rosse, un’area protetta che avrebbe dovuto rappresentare un fiore all’occhiello per Ostia. Nel luglio del 2024, infatti, erano previsti lavori di riforestazione finanziati con oltre 2 milioni di euro grazie ai fondi PNRR. L’obiettivo era quello di recuperare la zona, bonificando i rifiuti speciali, piantando 1.800 alberi e mettendo in sicurezza l’area.
A distanza di 8 mesi, però, la situazione è tutt’altro che quella promessa. Non solo i lavori di messa in sicurezza non sono ancora terminati, ma siamo testimoni di un vero e proprio abbandono: 9 montagne di rifiuti speciali giacciono abbandonate lungo il tratto dove sarebbero dovuti partire i lavori. Ciò che fa rabbia e preoccupazione è anche il fatto che i paletti destinati alla messa in sicurezza siano stati lasciati a terra, completamente ignorati e la ditta incaricata sembra essere scomparsa nel nulla. Non ci sono spiegazioni, solo un silenzio assordante da parte delle autorità competenti. Cosa è successo? Questo è il futuro che ci aspetta? O forse un altro esempio di una gestione fallimentare?
Il lungomare di Ostia: una distesa di rifiuti e abbandono
Continuando verso il lungomare, ci siamo trovati di fronte a una scena che definire raccapricciante è poco. La Spiaggia Gialla, un tratto di litorale che dovrebbe essere simbolo di Ostia, è ricoperta di rifiuti di ogni genere. Resti di plastica, bottiglie, sacchetti e materiali di ogni tipo sono sparsi sulla sabbia, da mesi ormai. Nonostante le numerose segnalazioni fatte da cittadini e associazioni, nessuno è intervenuto per pulire. La situazione è stata ignorata, mentre il litorale, simbolo del turismo romano, continua a essere degradato e dimenticato.
Ancora più grave è la condizione delle passerelle che dovrebbero garantire l’accesso alle spiagge libere di ponente. Le strutture sono sommerse dalla sabbia, mentre una distesa di sabbia (rifiuto speciale) rende praticamente impossibile per le persone diversamente abili l’accesso al mare. La situazione è una chiara violazione dei diritti delle persone, ma a nessuno sembra importare.
L’illegalità e l’abbandono delle forze dell’ordine
Poco prima del pontile, la situazione diventa ancora più critica. I venditori ambulanti non autorizzati sono ormai una costante in questa zona. Si vendono di tutto: accessori per la balneazione, giocattoli, e altri oggetti, senza che nessuna forza dell’ordine intervenga. La sensazione è che la zona sia diventata un’area di libero mercato, dove l’illegalità non solo regna sovrana, ma viene anche tollerata, se non addirittura ignorata, dalle autorità competenti.
Proseguendo verso il centro storico di Ostia, la situazione non migliora. Piazza Anco Marzio, un’area che dovrebbe rappresentare il cuore della città, è una discarica a cielo aperto. Coriandoli, bottiglie di birra e altri rifiuti giacciono in giro da settimane, mentre nessuno sembra voler fare qualcosa. A fare da cornice a questa scena di abbandono, un venditore abusivo, seduto su una sedia, vende tranquillamente palloncini e giocattoli appoggiati su un asciugamano a terra. La sensazione è che sia stato autorizzato a farlo, come se le regole fossero opzionali in questa città.
Un’amministrazione assente e un’opposizione silente
La situazione di Ostia è un fallimento totale delle politiche locali. Non solo l’amministrazione comunale sembra essere completamente assente, ma l’opposizione, che dovrebbe vigilare e fare da contraltare, sembra non mostrare alcun interesse concreto verso i problemi reali dei cittadini. Se la città fosse amministrata da chi ne ha davvero a cuore il futuro, sarebbe stato impensabile arrivare a questo punto di degrado.
Le forze dell’ordine, sebbene presenti, sembrano essere mandate su Ostia solo per fare multe e fare cassa, anziché per risolvere i problemi reali e quotidiani dei cittadini e dei turisti. La mancanza di interventi adeguati per fermare l’illegalità o ripristinare la pulizia nelle zone più critiche rende chiaro che la sicurezza e il decoro di Ostia non sono priorità.
Il futuro di Ostia: un grido di protesta
Ostia, un tempo gioiello del litorale romano, è oggi un simbolo di abbandono e degrado. Gli interventi promessi sono rimasti lettera morta, le segnalazioni dei cittadini ignorate, e le istituzioni, sia locali che comunali, sembrano aver girato la testa dall’altra parte.
In un’epoca in cui le politiche di sostenibilità e tutela dell’ambiente sono sempre più al centro del dibattito pubblico, Ostia continua ad essere una zona emarginata, dove la sporcizia, l’illegalità e la negligenza amministrativa sono la norma. La città balneare di Roma merita di più. Le forze politiche e le istituzioni tutte devono finalmente rispondere a questo grido di protesta. Il tempo del silenzio è finito.
Mauro Delicato
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